No, mentre scrivevo il titolo non mi sono
addormentata sulla tastiera… Non avete mai sentito parlare degli axolotl?
Immagino di no, probabilmente molti di
voi non immagino nemmeno di cosa si tratti. Iniziamo quindi parlando di questo
strano animale.
L’ Ambystoma
mexicanum, comunemente chiamato axolotl, è un anfibio della famiglia delle
salamandre che si nutre prevalentemente di pesci e molluschi e vive nei pressi
del lago Xochimilco, in Messico. Molto famoso come anfibio domestico e comunemente allevato, in natura è gravemente a rischio d’ estinzione. Il suo nome ha
origini azteche e significa letteralmente “mostro”.
Questo strano e simpatico animale è un
nostro lontano cugino, infatti ha diversi geni in comune con l’essere umano che
nel corso della sua evoluzione è stato anche un anfibio. Sulla base di ciò,
alcuni scienziati dell’AFIRM (Armed Forces Institute of Regenerative Medicine)
stanno studiando quali geni usino gli axolotl e altri tipi di salamandra per
far ricrescere gli arti, comparandoli con quelli che gli esseri umani usano per
le ferite.
Nel caso delle salamandre, come anche per
alcuni rettili ed echinodermi quali le stelle marine, quando subiscono un
trauma e si ha la perdita di un arto o della coda, il corpo reagisce
ricostruendo tessuti, nervi e vasi sanguigni che diventano poi una nuova
estremità perfettamente utilizzabile.
Però probabilmente questo lo sapevate
già, specialmente se come me siete cresciuti in campagna inseguendo e giocando
con le lucertole.
Come funziona esattamente?
Dunque, le salamandre hanno la
particolare abilità di rigenerare parti del corpo come arti, coda, occhi e
parti del sistema nervoso centrale. Questa capacità è dovuta all’ espressione
genica delle cellule durante il processo di rigenerazione.
Si ha quindi un responso rigenerativo
immediato. Per prima cosa si forma uno strato di cellule epiteliali intorno
alla ferita che inizia a mandare dei segnali ai tessuti circostanti. Insieme, un gruppo di cellule staminali e cellule simili locate nella zona della ferita, si differenziano per formare un nuovo arto creando inizialmente un blastema,
ovvero un gruppo di cellule indifferenziate che si moltiplicano dando origine a
organi e strutture primordiali.
Col tempo, queste cellule si
differenziano in tessuti mesodermici ad esclusione però della spina dorsale che
si forma grazie a un gruppo di cellule epiteliali dell’ependima spinale che
circonda il midollo, ricostruendo il tessuto neurale.
Si formano poi gli strati più esterni
dell’arto, i bordi che vengono successivamente riempiti con muscoli e ossa e le
cellule continuano a inviare segnali finché non si sarà rigenerato
completamente e le sue funzioni non saranno tornate normali.
Questo processo per le salamandre
richiede diverse settimane o mesi, quindi non è così immediato e semplice come
si pensa, ma potrebbe costituire un’importante svolta per la medicina
rigenerativa degli esseri umani.
Ma perché proprio gli axolotl?
Queste salamandre, a differenza di molte
altre, hanno la capacità di rigenerare tessuti del sistema nervoso centrale in
maniera decisamente notevole e rapida. Pertanto la ricerca si basa principalmente
su questa specie in particolare, dato che quella su ratti e altre specie finora
ha dato scarsi risultati.
Negli esseri umani in particolar modo la
ricerca sulla rigenerazione degli arti si basa principalmente sulle cellule staminali embrionali che, nei
primi stadi dello sviluppo, non sono ancora differenziate e pertanto possono avere un grande potenziale.
Stavate tagliando una torta e
accidentalmente –zac- vi siete affettati anche un dito? Nessun problema! Tanto
prima o poi ricrescerà!
Sarebbe davvero notevole avere questa
capacità. Peccato che da un punto di vista evolutivo gli animali che possiedono
questa caratteristica rigenerativa siano apparsi sulla Terra molto prima di
noi, cosa che limita per diverse ragioni i progressi. E peccato anche che questa
ricerca sia condotta sotto finanziamento dell’esercito americano e abbia pertanto fini bellici.
Lo so, non mi sono dilungata troppo a spiegarvi ogni dettaglio, essendo questo un discorso non semplicissimo e non alla portata di tutti. Ma se siete curiosi e volete saperne di più, vi lascio qua di seguito diversi link per approfondire il discorso, che personalmente ho trovato molto interessanti! Spero solo che ve la caviate con l' inglese...
Se volete leggere uno studio specifico, questo è il link a un articolo scientifico relativo all’
espressione genica nel processo rigenerativo della spina dorsale negli axolotl.
- Early gene expression during natural spinal cord regeneration in the salamander Ambystoma mexicanum.
E un altro sempre piuttosto specifico sulla rigenerazione degli arti.
Vi lascio anche un paio di video carini
dove potrete scoprire di più sulle cose di cui vi ho appena parlato.
E grazie per aver letto questo
articolo!!!
The science finction of yesterday happens to be a lot of the medicine of today. It is the imagination that allows us to seek these solutions that someday in the future become a reality.
Antony Atala, MD,AFIRM' s co-director
Molto interessante! Purtroppo capisco solo il discorso a grandi linee, perché le mie conoscenze di istologia sono limitate...
RispondiEliminaGrazie! Si per questo non ho voluto dilungarmi troppo e andare nel dettaglio, è un discorso non troppo facile purtroppo e se apri i link è la fine... però questi animaletti sono davvero simpatici! :)
EliminaMa qui è un attimo poi a diventare Lizard... :)
RispondiEliminaEsatto! In realtà spero puntino a questo: a farci diventare delle enormi lucertole o dei simpatici anfibi rosa :)
EliminaP.s.: che dici di fare il guest blogger per l' evento di Ximi? :)
Un'idea l'avrei. Dovrei svilupparla però.
EliminaProponi pure :) sono fiduciosa!
EliminaDavvero interessante ed esaudiente. Inoltre grazie mille, volevo fare una ricerca riguardo l'argomento trattato e ho capito trovato cosa cercavo!👍
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