mercoledì 3 agosto 2016

Oh, shaddy slang!

In questo periodo di lavoro, in cui voi tutti sarete in vacanza a crogiolarvi al sole, probabilmente, ho deciso di scrivere un post “easy peasy”, molto semplice e veloce e, perché no, anche utile per le vostre ferie.

Quindi ho deciso di parlarvi di alcune espressioni del linguaggio di tutti i giorni in inglese. Ma quale inglese? I più conosciuti, ossia British & American, visto che nell’inglese neozelandese per esempio non ci voglio mettere dito, essendo molto complesso (più che complesso incomprensibile a dire il vero).



Come avevo già detto in alcuni post precedenti, ho viaggiato molto nonostante la mia giovane età. Sono andata negli States, in Irlanda e Gran Bretagna, tra i paesi inglesi, per poi ritrovarmi in un ambiente molto vario all’università. Infatti, studiando in un corso bilingue inglese-spagnolo, ho conosciuto tantissime persone provenienti da ogni parte del mondo: australiani, americani europeizzati, nordeuropei, neozelandesi ecc. tutti con un inglese diverso e a volte complesso da comprendere specialmente per la pronuncia.

Ma oggi voglio concentrarmi su alcune espressioni che mi sono rimaste in testa e che sento spesso anche da persone che non parlano inglese come lingua nativa. Quindi forse conviene impararle (come i dannati phrasal verbs, c’mon guys!!! Vanno saputi!!!).

Per iniziare, quanti di voi sanno cosa significa “shaddy” (che ho messo di proposito nel titolo)? Pochi, immagino, e anche se guardate online, troverete traduzioni errate come “nascondere qualcosa”; in realtà significa cattivo, noioso, fastidioso, in gergo americano. E in fondo lo slang, ossia il gergo parlato, lo è: difficile, non sempre facile da capire ma che ritorna utilissimo quando si viaggia o si vive all’estero, e anche quando si lavora.

Vediamo dunque 30 delle espressioni più comuni in cui mi sono imbattuta.

  1. You look like hell: americana, abbastanza scortese ma che mi viene detta spesso dai miei amici e compagni di corso quando sono sotto esami e infognata con il lavoro. Significa “hai un aspetto terribile”. Ma terribile davvero.
  2. I’m fresh as a daisy: modo di dire che rimanda un po’ al nostro “sono fresco come una rosa”. Ma invece delle rose in questo caso si parla di margherite. Infatti la traduzione letterale è “sono fresco/a come una margherita”.
  3. I feel rotten: usata per esprimere uno stato di malessere, significa “mi sento marcio/andato a male”.
  4. Life got you down?: si usa quando si vuol chiedere a qualcuno se va tutto bene, un amico o una persona cara che ci sembra giù di corda. Significa ‘’La vita ti ha buttato giù?”.
  5.  Cheer up!: espressione di incoraggiamento che vuol dire “tirati su”.
  6. Quit your…: qui ne ho sentite diverse, specialmente negli States, per dire smettila dibeefing, kvetching, bellyaching: tutti e tre vengono usati come sinonimo di complaining, ossia lamentarsi.
  7. Gosh: molto usata, ma davvero moltissimo, specialmente dagli americani di Boston. Viene usata in espressioni come ‘’Oh my gosh!” o anche solo “Gosh!” come sostituto di God, Dio, per esprimere stupore o come semplice esclamazione.
  8. Son of a sea biscuit!: beh, mi sembra quasi intraducibile o ridicola, ma viene usata abbastanza spesso dagli americani più grandicelli specialmente in California, invece di “son of a bitch” (figlio di putt*), letteralmente tradotto sarebbe ‘’figlio di un biscotto del mare”, facendo riferimento a un famoso cavallo americano chiamato Seabiscuit.
  9. Per dire invece “bel tentativo” o “nice try”, ci sono diverse espressioni, tra le mie preferite e più usate troviamo: “so near/close and yet so far” (così vicino e ancora così lontano), “close, but no cigar” o il simpatico “Close enough for government work”.
  10. What a dump/ what a dump heap/ what a pit: per indicare che un posto è disordinato, una discarica, e fa schifo. Sono tutti sinonimi di ‘’What a mess”, “che disordine”, in maniera un po’ più volgare.
  11. You’re as busy as a bee: sei così impegnato come un’ape, per dire che si ha da fare e si è occupati.
  12. Who died an made you king/Pope/God?: chi è morto e ti ha fatto re/Papa/Dio?, usato quando qualcuno se la tira e ha modi sgarbati e altezzosi.
  13. Se vuoi invitare invece una persona ad andare via, maleducata o sgradevole ci sono diverse espressioni: go fry an egg (vai a friggere un uovo), go suck a lemon (vai a succhiare un limone), go climb a tree (vai a scalare un albero), go play in traffic (vai a giocare nel traffico). Volendo si possono usare anche tra amici, scherzando, senza esagerare ovviamente.
  14. Hush! / Clam up!: due espressioni per  chiedere a qualcuno di fare silenzio.
  15. Per dire che si è stati occupati, indaffarati poi in America vengono usati: “I don’t have time to think” (non ho tempo di pensare), “I’ve been running around with my head cut off” oppure “I’ve been running around like a chicken with its head cut off”.
  16. Per chiedere come va, negli USA vengono molto usate espressioni come “How’s by you?”, “How’s tricks?”, o semplicemente “How’s everything?
  17. Ricordo poi un’espressione che ripeteva spesso il bambino della famiglia di cui fui ospite anni fa, vicino a Boston, che come i suoi amici, per dire ciao, o a dopo, usava “Later, gator” o anche la versione estesa “See you later, alligator”.
  18. Queste espressioni invece le adoro. Le ho imparate negli States e non mi escono dalla testa perché le trovo davvero graziose, per dire che è ora di andare via, lasciare un posto: Let’s get out of this taco stand: andiamo via da questo “taco stand” inteso come un posto economico, non molto gradito. E ancora: Let’s make like a tree and leave, Let’s make like the wind and blow, Let’s make like a banana and split
  19. I dig it: ho capito, ho afferrato.
  20. Roger doger: come per dire ok, capito.
  21. Bullshit: usatissimo ovunque, sentito in America, Irlanda e detto da quasi tutti coloro che
    parlavano un buon inglese. Spesso l’ho sentito in espressioni come ‘’What a bullshit”, “I’m studying bullshit”, è una parola(ccia) usata per indicare un forte dissenso o qualcosa di fastidioso, sgradevole, che non ci piace o di cui siamo in disaccordo. Insomma è una versione più simpatica del semplice “merda”.
  22. Viene anche usato “Baloney” (fesserie, idiozie, scemenze) invece di bullshit, specialmente nell’espressione “That’s a bunch of baloney” per dire “queste sono un mucchio di fesserie”.
  23. When pigs fly: quando i maiali volano. Invece dei nostri asini gli americani preferiscono i maiali. Potete quindi immaginare quale sia il contesto in cui usare questa espressione. Simili ci sono: “when hell freezes over”, “There isn’t a snowball’s chance in hell”.
  24. Dream on: continua a sognare.
  25. Snazzy cool: molto british per dire figo, grande, buono.
  26. Smeg off!: per dire a qualcuno di andarsene, molto rudemente, come per dire fuori dalle palle.
  27. Angon: abbreviazione di “Hang on”, per dire aspetta un momento, rimani in linea.
  28. To be boxed: letteralmente “finire inscatolato”, per indicare qualcuno che finisce in prigione.
  29. Fucked (up): ahhh questa espressione penso sia una delle più usate da me in università prima degli esami. Significa fottuto, oppure anche ubriaco, sballato in alcune comunità americane (poco usato in questo termine).
  30. Turkey: si usa per indicare qualcuno stupido, un cretino, un “tacchino”.
Avevo detto trenta ma alla fine ne ho aggiunta qualcuna, non potevo trattenermi! Sono così belle alcune! Queste sono alcune delle più usate che abbia mai sentito nel linguaggio parlato, ma nei film? Ve ne sono moltissime altre, e chissà, magari questo post avrà altre parti.

Per ora fate tesoro di queste per le vostre vacanze e viaggi. A presto!


E voi, conoscete o siete affezionati a qualche espressione inglese in particolare?