In questi giorni mi chiedevo: “Perché non pubblicare qualche poesia o racconto?”, non mi sembra
una cattiva idea in fondo, dopotutto pubblico sempre e solo articoli scemi o
che trattano di scienza.
Ma allora perché non pubblicare favole? Per bambini! O racconti
o altro ancora, la sera prima di andare a dormire. Ed eccomi qui a condividere
con voi il mio lato “emotivo”, testi che hanno caratterizzato la mia infanzia e
la mia vita. Oggi vi propongo “A
inventare i numeri”, favola di Gianni Rodari che fa parte della raccolta Favole al Telefono, del 1962, che mio
padre mi leggeva da piccola e di cui ricordo molte favole a memoria (come
questa).
Per giunta non sono le solite favole, ma sono folli,
pazzie, senza senso. Meravigliose! Proprio come la mente dei bambini e proprio
come ogni adulto. E quindi oggi inventiamo numeri!
A inventare i numeri
- Inventiamo dei numeri?
- Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due, quasi
tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei.
- È troppo poco. Senti questi: uno stramilione di
biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione.
- Io allora inventerò una tabellina:
tre per uno Trento e Belluno
tre per due bistecca di bue
tre per tre latte e caffè
tre per quattro cioccolato
tre per cinque malelingue
tre per sei patrizi e plebei
tre per sette torta a fette
tre per otto piselli e risotto
tre per nove scarpe nuove
tre per dieci pasta e ceci.
- Quanto costa questa pasta?
- Due tirate d'orecchi.
- Quanto c'è da qui a Milano?
- Mille chilometri nuovi, un chilometro usato e sette
cioccolatini.
- Quanto pesa una lacrima?
- Secondo: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno
del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
- Quanto è lunga questa favola?
- Troppo.
- Allora inventiamo in fretta altri numeri per finire. Li
dico io, alla maniera di Modena: unci
dunci trinci, quara quarinci, miri miminci, un fan dès.
- E io li dico alla maniera di Roma: unzi donzi trenzi, quale qualinzi,
mele melinzi, riffe raffe e dieci.
Spero vi sia piaciuta, e ora vi chiedo: che favole o libri vi leggevano i
vostri genitori quando eravate bambini?
Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: - Buon Viaggio!
Il giovane Gambero, Favole al Telefono
Che bello, adoro le fiabe di Rodari!
RispondiEliminaAnche io :) poi tu hai una splendida voce quindi sarebbero una meraviglia da ascoltare!
EliminaGrazie! Vi ho promesso anche una fiaba, prima o poi, e lo farò. Abbi fiducia :)
EliminaAdoro le fiabe e da quando è nato mio figlio ho la fortuna di poterne leggere molte :)
RispondiEliminaMi sono iscritta con grande piacere tra i tuoi lettori fissi (sono la nr 14), se ti va di ricambiare, o anche solo se ti va di dare un'occhiata al mio blog, mi trovi su www.mammatoday.com
Un abbraccio,
Angi
www.mammatoday.com
Che bello avere un bambino! Io nel mio caso le leggo alla mia figlioccia o ai miei cuginetti :) Grazie, mi fa molto piacere che ti sia iscritta, ricambio volentieri! Un abbraccio anche a te ;)
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