Il lunedì dovrebbe essere considerato illegale. Non ci si
può svegliare la mattina portandosi appresso l’ansia di tutta la settimana, lo
stress, le preoccupazioni e gli impegni. No.
Immaginatevi poi il mio lunedì, che potrebbe essere anche
il vostro.
L' impatto del lunedì |
Suona la sveglia, sei e trenta. Sei sotto il piumone al
calduccio a quella che io chiamo temperatura brioches: la perfetta simbiosi tra
pigiama e coperte ha creato l’ecosistema ideale per una dormita paradisiaca. La
pelle liscia, soffice, profuma ancora del bagnoschiuma alla vaniglia e cocco
dalla doccia della sera prima, la mite temperatura del corpo poi ricorda quella
di un croissant appena sfornato. Un gatto morbidoso ti dorme sereno sulla
pancia, ronfando come un ghiro beato nei suoi sogni. Ingredienti che sarebbero
perfetti per un’oziosa giornata di coccole.
Alla terza strofa di All
Together Now dei Beatles, canzone scelta come suoneria per rendere il
risveglio un filino più allegro (ah ah, pensavi che funzionasse?), sei tentato
di lanciare il telefono contro il muro. Spegni l’allarme e ancora a letto inizi
a pensare. “Ma perché? Ma dico io ma si
può?”
Passi cinque minuti buoni accoccolato al caldo a trovare
ogni scusa possibile e immaginabile per non alzarti. “Ma si, tanto oggi ho solo 6 ore di lezione, posso stare a casa e
studiare o risolvere i problemi con l’adsl, fare questo, quello quell’ altro…”.
No. Con una forza disumana e dopo aver inveito contro un’abominevole quantità
di santi, per una forza di origine sconosciuta, ti siedi sul bordo del letto.
Il gatto ti guarda con un’espressione a metà perplessa e a metà incazzata, per
averlo spostato dal suo posto preferito per ronfare. Finiti i santi, è giunto
il momento di incazzarti con ogni oggetto nel tuo raggio d’azione, dai
pantaloni, ai calzini che sono sempre spaiati, fino al “ma dove cazzo ho messo il cellulare”. Poi non trovi la borsa, le
chiavi sembrano sparite ma poi realizzi che il gatto le ha rubate e nascoste
nella sua tana, poiché attratto dall’ orsetto di peluches portachiavi. Come se
non bastasse quell’essere soffice ha iniziato a giocare con i mirtilli della
tua colazione, che grazie alla loro forma sferica sono dei perfetti giocattoli
da spargere per la cucina.
“Cazzo sono in
ritardo”, finisci di mangiare veloce e ti versi il caffè nel bicchiere di
carta natalizio perfetto per poter bere mentre si cammina. Chiudi la porta di
casa e realizzi che il bicchiere col caffè è bucato, “ma porc…”, e ha macchiato la camicia bianca in maniera evidente,
tanto da farti sembrare una deficiente che si sbrodola, non essendo capace nemmeno
di bere. Entri di corsa, cambi bicchiere, cambi camicia ed esci di nuovo, ma il
gatto è uscito sul pianerottolo con te. Stupido gatto. Lo rimetti in casa e ti
avvii verso la metro. Passi il biglietto. Le porte non si aprono. È scaduto e
va rinnovato. E va bene, manteniamo la calma e facciamo sto benedetto
settimanale. Salgo al volo sul treno. Arrivo in università. Dopo due ore di
lezione… sorpresa! Due ore buche, il prof ha la laringite. Allora inizia a
domandarti perché diavolo ti sei svegliato.
E vabbè, buon lunedì a tutti e a domani con un video (che
finalmente dopo secoli sono quasi riuscita a caricare grazie al wifi dell’università).
Pazienza, Anna, pazienza. Dai che tra 11 giorni a quest’ora
sarà già a casa.
E ditemi un po’, come sta andando il vostro lunedì?
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